sabato 8 marzo 2014

La Collina dei Conigli, di Martin Rosen (1978)


Un Demiurgo astrale apre l’opera animata di Rosen.
Si generano le bestie,  il cane, il gatto, il fecondo coniglio.
Bestia quest’ultima, talmente prolifica e affamata da osteggiare il demiurgico disegno.
L’Astrale non può far altro che modificare il cosmologico bestiario: i gatti, le volpi, gli uomini saranno allora i carnefici, ed i conigli gli affamati martiri.
Come Esopo, prima con Adams (autore dell’omonimo libro), poi con Rosen su celluloide, viene messa in scena una antropomorfizzata favola\parabola moderna, in cui la comunità dei conigli (stupidamente umani), intraprende il proprio Esodo, fuggendo da una visione rosso sangue, trovandosi però dinnanzi a ciò che lo stesso Demiurgo non sarebbe mai stato in grado di prevedere: il pericolo più grande non è insito nell’Altro (i carnefici della catena alimentare) ma nella stessa razza d’appartenenza. Saranno infatti gli stessi fratelli di sangue a ostacolare la lunga marcia della piccola comunità verso la terra promessa, in cima alla collina.
L’opera di Rosen è canonica, non trascende il tipo di animazione tipica del ventennio 60\80, che fece la fortuna dei ben più colossali produzioni “per piccoli”.
Tuttavia l’onirismo non manca, spesso una vena ribelle tradisce l’opera, sfociante nell’ottica psichedelica (un germe, neanche troppo fugace, figlio del suo tempo), mostrando a più riprese il lato volutamente Esserico dei martirizzati abitanti della conigliera di Sandleford.
Il prodotto di Rosen pur essendo esplicitamente “Just for Kids” (e lo è, innegabile il contrario. Basti pensare alla “fauna”  dei personaggi, tipici esemplari di archetipi junghiami, in cui il luogo comune e il buon cuore strasborda dai piccoli e, a quanto pare luciferini, corpi), appare spesso crudele, di una crudeltà del tutto estranea all’ambiente naturalistico in cui si svolge, appartenente a una socìetas puramente umana, in cui i meccanismi di socializzazione sono  figli dell’ingranaggio d’esclusione, in cui la socialità appare spesso Meccanica (escludendo il diverso, aiutando il simile per consuetudine) o Solidale (celando però fini meramente egoistici e disturbati).
Mai si sono viste bestie più umane.



















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